Il corpo da urlo di Jennifer Lopez è frutto di disciplina, determinazione e allenamenti specifici: ecco come ottenere addominali definiti come quelli della popstar JLo
Dal palco del Lucca Summer Festival ai consigli dell’ex trainer David Kirsch: la routine mirata e la dieta “linee pulite” che scolpiscono il core

Jennifer Lopez ha trasformato il palco del Lucca Summer Festival in una palestra di energia e perfezione fisica con il suo tour “Up All Night: Live in 2025”. Due ore di spettacolo, coreografie serrate e una forma smagliante che ha lasciato il pubblico senza fiato: luce sparata, midriff in vista e quegli addominali a “tasselli” che hanno rapidamente fatto il giro dei social.
I fan accorsi alle date europee se lo sono chiesti tutti, più o meno apertamente: come si costruisce un core così definito e funzionale? La risposta, almeno in parte, arriva da chi quel fisico lo ha seguito da vicino: l’ex personal trainer della popstar, David Kirsch.
Dieta e disciplina: la chiave per il corpo tonico e da star di JLo
Secondo Kirsch, il primo errore è credere che bastino serie interminabili di sit-up o plank statici per “bruciare” l’addome. La strada, spiegava in un’intervista al New York Post, è più strategica e olistica: serve allenare tutto il core, non solo il retto addominale che crea il famoso “six-pack”, ma anche trasversi, obliqui, pavimento pelvico e muscolatura posturale con esercizi funzionali, controllo del movimento e una nutrizione impeccabile. Niente macchine complicate o attrezzatura costosa: il corpo, se guidato con metodo, è lo strumento migliore.
L’esercizio simbolo di questo approccio è il plank con tocco delle spalle. Sembra semplice, ma è un test di controllo e stabilità: posizione di plank alto, mani sotto le spalle, corpo in linea dalla testa ai talloni, bacino stabile; poi si solleva una mano per toccare la spalla opposta, alternando i lati per 30-60 secondi. Il punto non è la velocità, bensì la capacità di non far “ballare” i fianchi. Così si attivano trasversi e obliqui profondi, si alleggerisce la schiena e si potenziano equilibrio e postura.

Nessun singolo esercizio, però, fa miracoli. Per questo Kirsch propone una mini-routine a corpo libero, breve ma intensa, da eseguire ovunque e senza attrezzi, pensata per stimolare il metabolismo e dare al core uno stimolo completo: Plank con tocco delle spalle, Crunch in bicicletta, Russian twist, Mountain climbers, e Plank laterale. Il circuito, consigliato 3-4 volte a settimana, viene spesso collocato al mattino, anche a stomaco vuoto per chi si trova bene con il fasted training. La priorità resta la qualità dell’esecuzione: respirazione costante, addome attivo, spalle lontane dalle orecchie, bacino neutro. Aumentare progressivamente tempi e ripetizioni solo quando la tecnica resta pulita.
C’è poi il capitolo più spinoso, quello dell’alimentazione. Qui il mantra dell’ex coach è chiaro: “Mangiare sano, linee pulite”. Tradotto: via gli zuccheri nascosti, alcol e snack ultralavorati; sì a proteine magre (pesce, uova, legumi), verdure a ogni pasto, frutta intera, cereali integrali e grassi “buoni” come olio extravergine d’oliva, frutta secca e semi. Attenzione alle salse pronte e alle bevande zuccherate, spesso trappole caloriche senza sazietà; bere acqua in abbondanza aiuta la performance e l’aspetto della pelle. Il sale va dosato, perché la ritenzione idrica tende a “offuscare” la definizione.
La strategia “pulita” funziona quando si abbina a un ritmo sostenibile: pasti regolari, porzioni calibrate, preferenza per cotture semplici (alla griglia, al vapore, al forno), equilibrio tra macro: una buona quota proteica per preservare la massa magra, carboidrati integrali per l’energia, fibre per il senso di pienezza e grassi di qualità per ormoni e sazietà. Chi fa attività intensa può inserire uno snack proteico pre o post circuito; chi preferisce allenarsi al mattino a digiuno dovrebbe ascoltare il proprio corpo e reintrodurre poi una colazione completa.
Infine, alcuni dettagli che fanno la differenza sul medio periodo: riscaldamento breve ma efficace prima del circuito, mobilità per anche e colonna, recupero tra le sessioni, sonno sufficiente e gestione dello stress. Anche la vita quotidiana conta: tanti passi, postura corretta, pause attive. È l’insieme di queste scelte a permettere a JLo di sostenere spettacoli ad alto impatto con abbagliante freschezza scenica.