Profumo di pepe, cremosità che avvolge e un piccolo segreto di casa: una carbonara che coccola senza appesantire. Scoprite i gesti semplici che fanno la magia, in pochi minuti
Ti sarà capitato di sicuro: quella sera in cui desideri ardentemente un peccato di gola, magari una bella carbonara. Poi pensi a quella bilancia in camera che già ti sta guardando di traverso e rinunci, o la mangi lo stesso e poi via ai drammi esistenziali.
E invece no. Basta così! Amiche care, oggi vi porto in cucina e vi svelo come farla più leggera, senza perdere cremosità. Promesso: pochi minuti, piccoli gesti, grande soddisfazione.
Partiamo con un accorgimento che forse non avete mai considerato ma che può fare molta differenza. La prima mossa è scegliere la pasta giusta: provate la pasta integrale o, se vi va di osare, quella di legumi. Stesse porzioni di sempre (70-80 g a testa), ma più fibre e più sazietà.
Direte: ma che carbonara è senza guanciale? E infatti, tenetevi forte: non ci dovete rinunciare! Non serve esagerare: per due persone bastano 40 g. Mettetelo a listarelle in padella fredda e accendete il fuoco dolce.
Dieci minuti tranquilli, senza fretta: il grasso si scioglie piano e il guanciale diventa croccante. Poi scolatelo su carta assorbente. Questo passaggio fa la differenza: gusto pieno, ma più leggero.
E che carbonara è senza l’ormai celeberrima carbocrema? Eccone una variante che può alleggerire parecchio il piatto. In una ciotola rompete 1 uovo intero + 1 albume, una generosa presa di pepe e 20-25 g di Parmigiano grattugiato.
Dopodiché aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura bella calda e mescolate. Così l’uovo si “tempera” e la salsa diventa liscia, senza rischi di strapazzare.
Buttate la pasta in acqua bollente salata. Tempo? Quello segnato sulla confezione, ma assaggiate un minuto prima: dev’essere al dente. Tenete da parte una tazza di acqua di cottura.
In padella, su fuoco spento, unite la pasta scolata, il guanciale croccante e versate la crema di uova. Mantecatura veloce, 30 secondi, aggiungendo a filo un goccio d’acqua se serve. La parola magica è: cremosità. Deve “abbracciare” la pasta, non annegarla. Una spolverata di pepe abbondante alla fine, che “sazia il palato” senza calorie, e via in tavola.
Vi dico la verità: la prima volta mio marito ha chiesto solo se avevo cambiato marca di pasta. Non si era accorto del “trucco” dell’albume. Eppure il piatto era più leggero, con anche fino a metà delle calorie rispetto alla versione super ricca. Se usate pasta di legumi, tenete la fiamma bassa nella mantecatura e aggiungete l’acqua di cottura poco alla volta: assorbe in fretta.
Il Parmigiano dosato (non esagerate) legato con l’acqua calda fa miracoli. Se vi scappa la mano, la salsa si addensa: niente panico, un cucchiaio d’acqua risolve. Varianti furbe: dei funghi trifolati o una manciata di zucchine a tocchetti saltate con un filo d’acqua (non olio) allungano il piatto senza appesantire. Anche due cucchiai di piselli sono una coccola verde.
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